giovedì 30 marzo 2017

Processo di Trani contro le agenzie di rating: tutti assolti

Oggi, 30 Marzo 2017, il Tribunale di Trani ha assolto 5 analisti e manager di Standard & Poor’s ( agenzia di rating) dal reato di manipolazione del mercato aggravato, con riferimento ai fatti del 13 Gennaio 2012 “perché il fatto non costituisce reato”.
Il procuratore Michele Ruggero, aveva chiesto per gli imputati una condanna, a due anni per Deven Sharma, all’epoca dei fatti presidente mondiale di S&P, a 3 anni per Yann Le Pallec, responsabile per l’Europa e a 3 anni Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer , analisti del debito sovrano.

Anche David Michael Willmoth Riley, capo rating sovrano della sede londinese dell’agenzia di rating Fitch, è stato assolto con la stessa motivazione  


Questi sono alcuni  commenti  rilasciati a caldo dal  pm di Trani, Michele Ruggero, che oggi in aula, da buon patriota, indossava una cravatta con i colori della bandiera italiana :
“Le sentenze non si commentano, si rispettano. Abbiamo fatto la nostra parte fino in fondo. Forse c’é un po’ di amarezza , ma l’assoluta convinzione che tutto quello che si poteva fare, tutto quello che si poteva dire, sostenere, l’abbiamo fatto, detto e sostenuto con grande orgoglio. Questa è una battaglia che abbiamo cercato di fare per ripristinare un po’ di trasparenza e di verità. Confidiamo però nel lavoro della magistratura, rispetto per le sentenze dei giudici, leggeremo le motivazioni, poi valuteremo un eventuale appello”.

 Altra dichiarazione rilasciata: "E' stata una battaglia molto dura, molto difficile, rispettiamo questa sentenza, un processo sicuramente innovativo, abbiamo parlato di manipolazione di mercato da parte delle agenzie di rating che svolgono attività d'informazione nei mercati finanziari. Il punto di vista del pm in questo momento non è stato condiviso dal tribunale, ma ovviamente attendiamo le motivazioni per decidere se impugnare o meno. Abbiamo creduto fino in fondo, con grande fermezza" 

Onore al coraggioso  magistrato Ruggero, pm di una piccola procura pugliese, che ha osato sfidare     uno degli  strumenti (agenzia di rating) funzionale al  turbo-capitalismo. 

Sicuramente la  sentenza  ha deluso fortemente  tutti quegli italiani che  speravano in un forte segnale  da parte dei giudici, contro lo strapotere del sistema bancario privato e il suo mercato speculativo,  ma  così non è stato. Lo si poteva immaginare. 
Il pm ora attenderà le motivazioni della sentenza e se ci saranno i presupposti ricorrerà in appello. Personalmente, al magistrato Ruggero, quando mi sono avvicinato per dargli la mano, gli  ho trasmesso tutta la mia stima e sono convinto che, anche tutto  il popolo italiano, quello consapevole e cosciente dei fatti che sono accaduti in Italia  nel periodo in questione, sostiene tutto il suo impegno. 
Il magistrato , nonostante la sua  delusione,  in maniera combattiva, mi ha detto: " non dobbiamo perdere la speranza". 

La lotta contro l'usurocrazia internazionale deve continuare, non bisogna mollare. Al prof. Giacinto Auriti, quando denunciò l'8 marzo del '93 Ciampi e Fazio e la Banca D'Italia  per truffa, falso in bilancio, associazione a delinquere, usura e istigazione al suicidio,  il Procuratore della Repubblica di Roma,   Ettore Torri, gli   disse: “Professore lei ha dimostrato l'elemento materiale del reato, manca il dolo perché è stato sempre così” a queste affermazioni il professore rispose: "Scusi Eccellenza, prima di tutto le  faccio notare che la continuazione del reato è un'aggravante non è un esimente, quindi mi dice è stato sempre così, poi secondo punto, io ammetto la buona fede, per carità, però dobbiamo chiarire, fino a quando non ti ho fatto la denuncia. Dopo che ti ho fatto la denuncia, come la mettiamo? Qua il reato seguita..." 

Purtroppo attualmente, sembrerebbe che la magistratura non ha il coraggio di perseguire  i grossi potentati economico-monetari che dominano il mondo e anche se, la battaglia in alcuni momenti sembrerebbe  persa, comunque sia, nel tempo, la vittoria finale spetterà a noi.            

“Siamo destinati a vincere perché questa battaglia porta con sé la forza della verità”  Giacinto Auriti

Aggiornamento del 31-03

Il Pubblico Ministero, Michele Ruggero, oggi sul suo profilo fb, ha rilasciato una sua profonda e sentita riflessione  in merito alla sentenza :
"È davvero incredibile quanto talvolta ci si possa sentire soli nel fare il proprio dovere!"


"Un processo ormai a tutti noto, a carico di agenzie di rating accusate di avere decretato e divulgato una serie di declassamenti e giudizi negativi nei confronti della 'nostra' Repubblica Italiana nel secondo semestre del 2011 'manipolando il mercato', così calpestando la dignità del nostro Stato sovrano: perché – sia chiaro – subire continui declassamenti e stroncature come era capitato all’Italia in quello scorcio del 2011, passando agli occhi della comunità finanziaria internazionale per un Paese che avrebbe potuto non onorare i suoi debiti, era (ed è) una questione di dignità delle sue istituzioni e, prima ancora, del suo stesso popolo". 

"Una questione di “dignità nazionale”, anche se quelle stroncature fossero intervenute nel più rigoroso rispetto della normativa europea; figurarsi se, invece, si fosse dimostrato in un processo che quelle stroncature – sentenziate dai supremi giudici dei mercati, quali appunto le agenzie di rating – fossero maturate in spregio ai principi di legalità e trasparenza!" 

Il PM ha denunciato la completa solitudine che a percepito durante tutto il processo,  anche da quello Stato italiano che aveva tutto il diritto di sostenerlo perché direttamente leso.
"Sì, ho detto solitudine: un sentimento che mi assaliva non solo durante le udienze – mentre mi scontravo contro un autentico esercito di esperti avvocati e blasonati consulenti ingaggiando una serrata battaglia tra mille eccezioni, repliche, opposizioni e discussioni – ma anche al termine di esse; ed era proprio alla fine di quelle maratone dibattimentali che quel sentimento si faceva più forte: forse perché lo Stato, tecnicamente parte lesa da quei reati e perciò legittimato a costituirsi parte civile per azionare una pretesa risarcitoria nei confronti degli imputati, non era sceso in campo a lottare a fianco del Pubblico Ministero?"

Ma come ho scritto precedentemente, tutto quel popolo silenzioso e consapevole, di cui anche io mi sento orgogliosamente di fare parte, era con lui, e questo è stato ben percepito dal coraggioso pm. 

"Devo, comunque, ammettere che tutte le volte in cui quell’amara sensazione mi pervadeva, un pensiero in fondo assai semplice giungeva in mio soccorso facendomi compagnia: quello che, nonostante la sproporzione tra le forze in campo all’interno dell’aula d’udienza e nonostante quell’inspiegabile assenza processuale dello Stato, lì fuori c'era tutto un popolo silenzioso che sentivo straordinariamente vicino; uomini e donne che lottavano nel lavoro di ogni giorno, faticando e rischiando, soli anche loro, forse molto più di me.
Era per quella gente semplice e silenziosa, il Popolo Sovrano, che dovevo farmi coraggio, resistere ed andare avanti in quell’ardua battaglia giudiziaria".  

Conclude il suo sfogo con una dedica a tutto il popolo italiano: 
"A tutti i miei fratelli d'Italia, piccoli e grandi, dedico questo enorme sforzo, con l'amarezza di non avere raggiunto - per ora - l'obiettivo, ma con la serenità che mi deriva dall’intima consapevolezza di aver fatto il mio dovere, tutto e fino in fondo Tutta la vita è un cammino: dovremmo affrontarla con determinazione, entusiasmo e fiducia, animati dallo stesso spirito di chi partecipa ad una staffetta e, dopo aver percorso il proprio tratto, passa nelle mani di un altro il testimone e con esso la Speranza. Siamo anelli di una catena, siamo parte di un Tutto.".

                                                                                                                                                                                  Cosimo Massaro


2 commenti:

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